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Per gli adolescenti vaccinarsi potrebbe essere più rischioso che prendere il Covid

I ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni e senza patologie pregresse potrebbero avere più probabilità di finire in ospedale dopo la vaccinazione – a causa della miocardite, una malattia infiammatoria del tessuto muscolare del cuore – piuttosto che essere ricoverati a causa del Covid. Sono i risultati contenuti in una ricerca scientifica [1]sottomessa al British Medical Journal ma ancora in attesa di revisione paritaria – condotta da ricercatori dell’Università della California. I risultati non sono quindi ancora confermati in via definitiva dalla comunità scientifica. Nonostante questo, in Gran Bretagna, dopo che le conclusioni provvisorie delle studio sono state pubblicate dalla prestigiosa testata The Guardian, [2]  [2]si è già aperto un dibattito pubblico sulla questione.

La miocardite [3] è uno degli effetti collaterali già riconosciuti (classificato raro) del vaccino Pfizer/BioNTech e i soggetti colpiti hanno generalmente manifestato i sintomi entro qualche giorno dalla seconda dose Pfizer. Tra i ragazzi colpiti presi in esame dalla ricerca è risultata molto alta la percentuale di coloro che sono dovuti essere sottoposti a cure ospedaliere: l’86%. Dallo studio retrospettivo condotto emergono poi i dati medici della ricerca, che è stata effettuata analizzando i casi di adolescenti statunitensi di età compresa tra i 12 e i 17 anni, nel periodo che comprende i primi sei mesi del 2021. Il tasso di ragazzi a cui è stata diagnosticata la miocardite dopo la doppia dose di Pfizer/BioNTech è pari a 162,2 casi per milione (per chi ha un’età compresa tra 12 e 15 anni) e 94 casi per milione per chi va dai 16 ai 17 anni; le ragazze, sembrerebbero invece essere meno a rischio, visto che i tassi equivalenti corrispondono rispettivamente a 13,4 e 13 casi per milione.

Seguendo gli attuali dati registrati negli Stati Uniti, nei prossimi 120 giorni c’è il rischio di avere un tasso di ricoveri pari a 44 casi per milione. Dallo studio si evince anche che delle reazioni simili a quelle riscontrate dopo la doppia dose di Pfizer sono state notate – in alcuni casi – anche con il vaccino Moderna. Infine, precisano gli esperti, la stragrande maggioranza delle miocarditi compare dopo la seconda dose di vaccino. Motivo per cui, mentre lo studio statunitense rimane in attesa di approvazione, gli studiosi suggeriscono che ai i più giovani quantomeno venga somministrata una sola dose vaccinale.

[di Francesca Naima]

Aggiornamento (17/09/2021): Dopo una revisione più accurata, alcune parti dell’articolo sono state modificate di modo da non indurre il lettore a pensare che quanto contenuto nello studio fosse già un’evidenza scientifica. Come è stato correttamente precisato dal principio, infatti, la ricerca in questione, pur sottomessa ad una rivista medica, non è ancora stata sottoposta alla revisione paritaria. Pertanto le conclusioni cui è giunta potrebbero essere successivamente modificate anche in modo sostanziale.