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Un’iniziativa dei cittadini europei punta a vietare la sperimentazione animale

Mettere fine alla sperimentazione animale in Europa, rafforzare il divieto di test cosmetici e contrastare i test animali per le sostanze chimiche: questi gli obiettivi fondamentali dell‘iniziativa [1] dei cittadini europei (ICE [2]) – un importante strumento di democrazia partecipativa all’interno dell’UE –  “Salvare i cosmetici cruelty-free: impegnarsi per un’Europa senza sperimentazione animale”, portata avanti dai cittadini europei e partita ufficialmente il 31 agosto 2021. «Gli animali non devono soffrire e morire nell’interesse della produzione di cosmetici», si specifica all’indirizzo web [3] della proposta nel registro della Commissione Europea; le associazioni animaliste – come l’italiana Lav (Lega Anti Viviseizione) – si sono mobilitate purché la Commissione Europea possa progressivamente eliminare la sperimentazione animale nell’UE.

Comunque, negli ultimi dieci anni è stata riscontrata una riduzione del numero degli animali impiegati nella sperimentazione: basti pensare che nel 2010, gli animali utilizzati per scopi scientifici (perlopiù roditori) erano 777.731, mentre nel 2017 il numero è sceso a  580.073. L’Italia è poi al quinto posto, dopo Regno Unito, Germania, Francia e Spagna in quella che è la classifica dei paesi europei riguardante l’utilizzo degli animali nelle sperimentazioni. Per quanto ci siano stati miglioramenti nel corso degli ultimi periodi, l’utilizzo delle cavie viene visto tutt’ora, in alcuni casi, come imprescindibile; al contempo, il benessere degli animali è stato considerato una priorità a partire dalla direttiva europea 2010/63/EU [4] (che risale al 2010) sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Nonostante la direttiva abbia introdotto anche il “principio delle 3R“: Reduction, Replacement, Refinement (riduzione, sostituzione e perfezionamento), con la nuova iniziativa presentata si vogliono compiere ulteriori passi avanti. Il principio delle 3R prevede che un ricercatore debba innanzitutto – se possibile – impegnarsi per cercare di rimpiazzare, o sostituire il modello animale, utilizzando un modello alternativo. Inoltre, essenziale è cercare di ridurre quanto più il numero di esseri viventi utilizzati in un certo protocollo sperimentale. L’ultima R sta a significare l’importanza di un miglioramento delle condizioni sperimentali alle quali sono sottoposti gli animali.

Ora, il focus fondamentale dell’iniziativa è far sì che l’Europa possa mantenere la parola data tempo fa: «Il divieto di prodotti cosmetici testati sugli animali era la promessa di un’Europa in cui gli animali non avrebbero più sofferto né sarebbero morti per produrre cosmetici; una promessa infranta», come si specifica tra gli obiettivi dell’ICE. La richiesta di ammodernare la scienza nell’UE è ora a più di ottantamila firme e durerà esattamente un anno; lo scopo è raggiungere un milione di firmatari da tutta Europa entro il 31 agosto 2022, così da avviare misure per sviluppare e attuare approcci non più basati sulla sperimentazione animale.

[di Francesca Naima]