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Un indice di vulnerabilità per tutelare le foreste tropicali

Le foreste tropicali sono i polmoni del nostro pianeta. Fonti di ossigeno e spugne di anidride carbonica, sono oggetto di studio di scienziati che da anni si impegnano nella ricerca di efficaci sistemi di monitoraggio. Di recente, un’équipe internazionale di 50 ricercatori riunito e coordinato dalla National Geographic Society, ha fatto importantissimi progressi [1] con l’invenzione di una scala numerica per la valutazione dei rischi corsi dalle foreste pluviali a causa del cambiamento climatico. Il suo nome è Tropical Forest Vulnerability Index (Tfvi), in italiano “Indice di Vulnerabilità delle Foreste Tropicali”, che gli esperti sono riusciti a mettere a punto grazie allo sfruttamento di immagini satellitari e di altri indicatori e strumenti di osservazione. Con la raccolta di dati sulla temperatura del suolo, sui tassi di fotosintesi e sui livelli di biodiversità, arricchita da quelli su deforestazione e incendi, nonché sullo scambio di carbonio e acqua tra alberi e atmosfera, hanno stilato un bilancio globale più utile delle analisi locali effettuate fino ad ora. Queste ultime, infatti, essendo circoscritte, non possono essere estese con facilità e non permettono di effettuare confronti tra una foresta e l’altra. Il Tvfi, invece, lavora su scala globale, viene aggiornato mensilmente e consente ai ricercatori di identificare e monitorare aree particolarmente a rischio prima che sia troppo tardi per agire.

I ricercatori hanno quindi sviluppato un indice unico che può essere applicato a tutte le foreste tropicali. La ricerca effettuata tramite il suo utilizzo, ha dimostrato che le regioni tropicali reagiscono diversamente alle minacce climatiche e che alcune di loro appaiono meno resilienti di altre. In Asia, ad esempio, l’intenso sfruttamento dei terreni forestali arreca molti più danni del cambiamento climatico. In Congo, invece, le foreste sono particolarmente resistenti ai frequenti periodi di siccità. Tanta preoccupazione ha generato la Foresta amazzonica, dove il riscaldamento globale e la deforestazione stanno apportando gravi danni ad un ambiente che ospita il 10% della biodiversità globale. In generale, le foreste pluviali stanno perdendo la capacità di assorbire anidride carbonica, un fattore preoccupante per le implicazioni in termini di concentrazione di CO2 nell’atmosfera, che conferma la necessità di tutelare i polmoni verdi della Terra. Gli esperti, infatti, sperano che la loro ricerca, la quale ribadisce la drammaticità della situazione, possa orientare le future azioni delle autorità.

[di Eugenia Greco]