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Sulle coste italiane non erano mai nate così tante tartarughe marine

Record di nidificazioni di tartaruga marina in Italia: questa estate il Belpaese è il luogo preferito della Caretta caretta per la deposizione delle uova. Dall’inizio della calda stagione ad oggi sono state censite 179 nidificazioni, un numero molto alto, mai visto nel Mediterraneo, quantomeno negli ultimi decenni. Basti pensare che nel 2020, a fine stagione, ne sono state contate complessivamente 250. Quest’anno, invece, i rettili stanno conquistando sempre più coste da nord a sud. Un segno di come i nidi siano sempre più protetti dai volontari attivi sulle spiagge, primi tra tutti i Tartawatchers [1]istituiti da Legambiente. Ma un chiaro segnale anche di come l’aumento delle temperature legato al cambiamento climatico, stia comportando l’ampliamento delle aree tradizionalmente adatte alla nidificazione della tartaruga Caretta caretta. Per adesso il primo posto spetta alla Calabria, con 61 nidi. Al secondo posto Campania e Sicilia, con 43 nidi; al terzo la Puglia, con 11 nidi. A seguire Lazio (8), Sardegna e Toscana (5), Basilicata (2) e Veneto (1).

Come accennato un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle tartarughe in Italia lo gioca l’associazione Legambiente, che si è attivata con l’iniziativa “Lidi amici delle tartarughe marine” [2] , la quale ha l’obiettivo di promuovere – mediante la distribuzione di materiale informativo e la collaborazione dei centri di salvataggio e recupero delle tartarughe marine-, l’adozione di regole comportamentali atte a preservare i rettili, le quali prevedono azioni come la pulizia manuale delle spiagge e la riduzione dell’inquinamento acustico e luminoso nelle ore notturne. Sono oltre 500 gli stabilimenti balneari – tra Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia, Sardegna, Basilicata e Veneto-, su cui sventola la bandiera di Legambiente, simbolo di un contributo significativo per la salvaguardia della Caretta caretta che, quotidianamente, è esposta a pericoli di varia natura, tra cui quelli derivanti dall’attività dell’uomo. Come accaduto nel Comune di Leni, sull’Isola di Salina (Sicilia), dove – a causa di un nuovo intervento di consolidamento e ripascimento dell’arenile di Rinella – la spiaggia dalla caratteristica sabbia nera fine, è stata ricoperta con il ghiaietto acuminato dell’Etna, vanificando il tentativo di nidificazione di una tartaruga marina. Questa, nei giorni scorsi, è approdata due volte di seguito sulla spiaggia, senza però essere riuscita a scavare una buca in cui deporre le uova.

[di Eugenia Greco]