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Abolizione della caccia: in tutta Italia la raccolta firme

Vietare la caccia su tutto il territorio nazionale: è questo l’obiettivo del referendum del Comitato Referendum Sì Aboliamo la Caccia. [1] C’è bisogno, tuttavia, di raccogliere cinquecentomila firme entro il 30 settembre per far sì che possa essere accolta la richiesta delle associazioni animaliste facenti parte dello stesso. Queste ultime precisamente chiedono l’abrogazione di alcuni articoli della legge 157/92, [2]che mira a proteggere la fauna selvatica omeoterma e specifica che la caccia è possibile esclusivamente nei confronti di determinate specie e solo in certi periodi dell’anno. Lo scopo del referendum, però, è appunto quello di effettuare un ulteriore passo in avanti rispetto a quanto stabilito da tale legge, visto che punta da un lato a mantenere la tutela degli animali selvatici prevista da quest’ultima, ma dall’altro a cancellare ogni possibilità di esercitare la caccia.

Il lavoro del Comitato ha avuto inizio nel mese di ottobre dello scorso anno. Per esso, essenziale è stato comprendere «tutte le associazioni animaliste, dalle più grandi alle più piccole», con il fine di mettere in pratica «un’iniziativa di civiltà», come specificato nel sito ufficiale del referendum. Così, dal primo fine settimana di luglio, in tutta Italia sono stati montati dei gazebo per la raccolta firme a favore di quest’ultimo. Grazie all’impegno di svariati volontari e animalisti, è stato riscontrato un importante interesse da parte di molti cittadini e cittadine, vogliosi di poter dare il loro contributo per una nobile causa. Sono moltissimi gli appuntamenti previsti per il mese di agosto. Luoghi e date dell’allestimento dei gazebo sono pubblicate e aggiornate sulla pagina ufficiale Facebook [3] del Comitato. C’è dunque tempo fino al 30 settembre per raggiungere le firme sperate e, se così sarà, verrà abolita ogni forma di attività venatoria.

Come specificato nel comunicato stampa n.1 [4] del Comitato, la volontà è quella di non avere più solo una legge che preveda delle restrizioni, ma vietare definitivamente una pratica inumana e dannosa per gli animali e l’ambiente. Non solo, la caccia è pericolosa anche per gli esseri umani, basti ricordare i diversi “incidenti” avvenuti, con persone ferite o che hanno addirittura perso la vita. Vittime che risiedevano o semplicemente passeggiavano nelle zone venatorie. Ed oltre alle vittime dei cacciatori, ci sono anche molti animali domestici, feriti oppure uccisi “accidentalmente”. Questi sono alcuni dei tanti motivi [5] per cui abolire tale pratica: si tratterebbe di un modo efficace per evitare spiacevoli scene di violenza e “distratti incidenti mortali”. La legge 157/92 era inizialmente stata promulgata proprio per limitare le specie da cacciare. Successivamente, si diede il via ad altri referendum, sempre tesi a limitare e restringere la libertà dei cacciatori (come l’abolizione dell’art. 842 c.c.) ma mai si era arrivati a chiederne la totale abolizione.

[di Francesca Naima]