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Vicenza: militari Usa armati pattugliano le strade per controllare la “movida”

IMPORTANTE, Rettifica dal 23/06: Dopo ulteriori approfondimenti abbiamo appurato che la notizia riportata in questo articolo non è completa ed anzi in parte falsa. Come prevedono le regole sulla deontologia giornalistica, abbiamo pubblicato la rettifica e specificato come stanno realmente le cose in questo articolo [1].

L’articolo rimarrà online, seppur cancellato, solo per permettere a chi lo trovasse sul web di trovare le presenti righe che rimandano alla versione corretta.

A Vicenza, ultimamente le forze dell’ordine stanno pattugliando [2] in maniera massiccia il centro della città con lo scopo di controllare la movida. Questo fine settimana, così come avvenuto anche durante quello precedente, 16 pattuglie sono state impiegate per evitare risse o episodi movimentati (che si sono verificati nell’ultimo periodo) dovuti all’assunzione di alcool, soprattutto nella fascia oraria dalle 18:00 alle 24:00. I pattugliamenti in questo weekend sono stati effettuati anche da forze dell’ordine statunitensi, ossia i carabinieri della Setaf (Southern European Task Force) e della military police (polizia militare), che sono state chiamate in causa in seguito alla sollecitazione del sindaco Francesco Rucco. A tal proposito, va ricordato che proprio i militari americani si sono resi protagonisti di molti di questi episodi di violenza. A Vicenza, infatti, vi è la caserma Carlo Ederle, una base militare dell’​Esercito degli Stati Uniti.

Ma non finisce qui: attualmente si sta anche valutando di applicare ulteriori strumenti per perseguire questo fine. Nello specifico, si sta prendendo in considerazione l’ipotesi di attuare delle vere e proprie misure restrittive, blindando una parte del centro. Si tratterebbe di mettere in pratica un piano simile a quello adottato a Firenze [3], dove sono stati previsti controlli nonché la limitazione degli accessi alle zone calde della movida ed il divieto di stazionamento nelle stesse.

Detto ciò, non si può non notare che sempre più spesso nell’ultimo periodo la movida venga descritta dai media e dalle autorità come un fenomeno potenzialmente pericoloso che necessita di limitazioni. Tuttavia, seppur dei controlli di base volti a garantire l’ordine pubblico siano ovviamente indispensabili, ciò non può giustificare un eccesso degli stessi. Ed in tal senso, alcune restrizioni (come quella di impedire lo stazionamento in un determinato luogo) sembrano andare in direzione di una sovrabbondanza di limitazioni.