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Prove di pace tra Usa e Russia: Biden e Putin si incontreranno in Svizzera

Biden e Putin terranno un vertice bilaterale in Svizzera, a Ginevra, il prossimo 16 giugno. Il primo faccia a faccia tra i due leader avverrà a conclusione del viaggio in Europa del Presidente americano che parteciperà al G7 in Cornovaglia – dall’11 al 13 giugno – per poi andare a Bruxelles, il 14 giugno, per il vertice della Nato e il vertice Usa-Ue. L’annuncio ufficiale arriva dopo settimane di preparazione sfociata nel colloquio di ieri tra i due consiglieri per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan e Nikolay Patrushev, preceduto nei giorni scorsi da un incontro tra due ministri degli Esteri, Antony Blinken e Sergej Lavrov, in occasione del Consiglio Artico di Reykjavik.

Una nota del Cremlino annuncia che [1] il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, terrà colloqui con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joseph Biden, per discutere «dello stato attuale delle relazioni russo-americane e delle prospettive per il loro ulteriore sviluppo, nonché di questioni di stabilità strategica e questioni di attualità nell’agenda internazionale, compresa la cooperazione nella lotta contro la pandemia di coronavirus e la risoluzione dei conflitti regionali». Dalla Casa Bianca si fa sapere che «i leader discuteranno l’intera gamma di questioni urgenti, mentre cerchiamo di ripristinare la prevedibilità e la stabilità nelle relazioni tra Stati Uniti e Russia».

I due leader hanno una vasta gamma di argomenti difficili da discutere, considerando che i due paesi sono attualmente al punto più basso delle loro relazioni da decenni a questa parte. A marzo, durante un’intervista, Biden arrivò a definire Putin un “assassino [2]”. Il Presidente russo rispose [3] augurando buona salute al suo omologo e citando il detto che “qualunque cosa tu dica [sugli altri] è ciò che sei te stesso”. Biden e i democratici accusano la Russia di una serie di azioni sinistre come l’hackeraggio delle reti informatiche americane, la militarizzazione della regione artica, la disinformazione sui vaccini contro il Covid-19, di avvelenare i propri oppositori e di tutta una lunga serie di cose che accadono nel mondo. Mosca, dal canto suo, afferma che Washington [4] sta semplicemente cercando di danneggiare l’economia russa con continue sanzioni [5] derivanti da accuse politiche infondate perché non può tollerare governi che perseguono politiche sovrane.

Le questioni in gioco sono molte e nel tempo sono andate sommandosi. L’Ucraina [6], la Libia, la Siria, l’Artico, l’Asia centrale, il cyberspazio, sono tutti stati, regioni e luoghi in cui le tensioni sono maggiori. Questione attuale in chiave strategica e geopolitica è senz’altro il North Stream 2 [7] che dovrebbe collegare la Russia con la Germania. Il presidente degli Stati Uniti ha affermato che è troppo tardi per fermare l’opera che collega Russia e Germania. «Fin dall’inizio mi ero opposto a Nord Stream 2 ma era quasi completato quando mi sono insediato», ha detto Biden ai giornalisti a Washington, martedì. «Andare avanti e imporre sanzioni ora, penso che sia controproducente in termini di relazioni europee», ha aggiunto il Presidente USA. Nei giorni scorsi però, sono state comminate sanzioni a diverse navi e compagnie russe – operanti nei lavori al North Stream 2 – tanto da scatenare la reazione tedesca: alcuni parlamentari [8] hanno chiesto al governo di disporre sanzioni contro gli USA a tutela degli interessi della Germania. La geo-strategia statunitense considera tale opera un pericoloso legame tra Europa (Germania in particolare) e Russia mentre la Germania ritiene il North Stream 2 come di interesse strategico nazionale e non intende rinunciarvi.

Gli attuali punti di incontro e convergenza tra Russia e Stati Uniti possono riguardare la questione israelo-palestinese e l’accordo nucleare con l’Iran. Senz’altro si parlerà anche delle relazioni con la Cina: paese con cui la Russia ha stretti legami e che gli USA considerano l’avversario strategico a livello globale [9].

E c’è già chi mette le mani avanti. Fyodor Lukyanov, Direttore della ricerca del Valdai International Discussion Club, avverte che [10] il vertice tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin sarà certamente all’attenzione dei media mondiali e darà a entrambi i leader una spinta nelle pubbliche relazioni ma che nulla cambierà radicalmente.

[di Michele Manfrin]