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Allevamenti: la Commissione agricoltura dell’Ue vuole vietare le gabbie

La Commissione agricoltura del Parlamento Europeo ha invitato la Commissione Europea a muoversi in direzione del divieto dell’uso delle gabbie negli allevamenti. Nello specifico il progetto di risoluzione [1], approvato con 39 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astensioni, chiede una proposta di legge su una agricoltura equa e sostenibile nonché di proporre una revisione delle norme dell’UE sulla protezione degli animali d’allevamento [2], il tutto con l’obiettivo di dismettere l’uso delle gabbie in Europa entro il 2027. Inoltre, i deputati chiedono che tutti i prodotti di origine animale importati nell’Ue siano realizzati nel totale rispetto della legislazione di quest’ultima (incluso l’uso di sistemi di allevamento senza gabbie) e che siano rivalutati gli accordi commerciali esistenti per garantire che lo stesso benessere animale sia assicurato anche negli altri paesi. Infine, sottolineano la necessità di una politica alimentare più completa che permetta di eseguire il passaggio ad un sistema alimentare maggiormente sostenibile e che si concentri non solo sulle dimensioni ambientali, ma anche economiche e sociali. In tal senso, essa dovrebbe tutelare le piccole e medie aziende agricole durante questo periodo di transizione ed impedire che la produzione si concentri ulteriormente nelle mani di una cerchia ristretta di grandi produttori.

Tale richiesta probabilmente sarà esaminata dal Parlamento nel suo insieme durante la sessione plenaria del 7-10 giugno. Essa è stata redatta in seguito all’audizione tenutasi lo scorso 15 aprile in Parlamento sull’iniziativa dei cittadini europei denominata “End the Cage Age”. [3] Si tratta di un appello, registrato presso la Commissione UE nel 2018, con cui è stato appunto chiesto di vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti «dal momento che esistono sistemi alternativi senza di esse». Ha raccolto 1,4 milioni di firme in un anno ed ha ricevuto anche il supporto dei rappresentanti delle principali istituzioni dell’Unione europea.

[di Raffaele De Luca]