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L’Ue spende milioni di euro l’anno per promuovere il consumo di carne

I fondi europei vengono utilizzati per promuovere ampiamente il consumo di prodotti di origine animale. È quanto si apprende da un’analisi di Greenpeace [1] condotta sui progetti approvati nell’ambito del programma europeo di promozione dei prodotti agricoli nell’ultimo quinquennio. Nello specifico, la Commissione europea ha speso almeno 252 milioni di euro in 5 anni per promuovere il consumo di carne e di altri prodotti di origine animale, ossia il 32% del totale dei fondi disponibili per tale programma (776,7 milioni di euro). Inoltre, solo il 19% degli stessi è stato speso per incentivare un’alimentazione a base di frutta e verdura, ed una percentuale ancora minore è stata utilizzata per la promozione del biologico tra il 2016 ed il 2019: il 9%, di cui solo l’1% a favore di carne e latticini biologici.

Se si guardano i numeri del nostro Paese, poi, è ancora più evidente quale sia il modo principale in cui viene investito questo denaro. Infatti, più di un terzo dei fondi europei assegnati all’Italia sono stati spesi per promuovere carne e latticini “nostrani” sia all’interno del nostro paese che all’estero. Più del doppio di quanto destinato alla frutta e alla verdura, per le quali è stato sborsato solo il 17% del totale a disposizione. Infine al biologico è stato riservato uno scarso 6%.

Questi investimenti dell’Unione europea, però, sono in contrasto con il suo obiettivo di promuovere un sistema alimentare «equo, sano e rispettoso dell’ambiente» contenuto nella strategia Farm to fork. [2]L’Europa così facendo si sta rendendo protagonista di un atteggiamento ambivalente nei confronti dell’ambiente, in quanto mentre da un lato mira a tutelarlo [3], dall’altro finanzia ciò che causa un notevole inquinamento. A tal proposito, un recente rapporto [4]  [5]del thinktank di Chatham House ha rilevato che solo mangiando molta meno carne riusciremo a salvare il pianeta e la biodiversità: il sistema alimentare globale costituisce infatti la principale minaccia per l’86% delle 28.000 specie a rischio di estinzione. Inoltre, circa il 30% di tutte le emissioni di gas serra derivano da esso.

Tuttavia, va detto che la Commissione Ue sta attualmente riesaminando la politica sulla promozione dei prodotti agricoli e una nuova proposta è attesa per l’inizio del 2022. È chiaro che, se si desidera davvero proteggere l’ambiente, gli investimenti nel settore della carne e dei prodotti di origine animale debbano essere aboliti.

[di Raffaele De Luca]