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Quanto sono costati 20 anni di guerra in Afghanistan? Un rapporto fa i conti

Uno studio [1] condotto da Jason W. Davidson, della Brown University, dal titolo The Costs of War to United States Allies Since 9/11, rivela quali sono stati fin ora i costi sostenuti dagli Alleati in termini di personale sul campo, morti, spese e investimenti, nei due conflitti scaturiti dagli eventi dell’11 settembre. Anche l’Italia ha sostenuto questi costi.

Dal documento possiamo leggere che l’Italia ha inviato in Afghanistan 3.770 soldati registrando, tra il 2001 e il 2017, 48 morti. Se guardiamo le spese accorse in questi venti anni di conflitto, il nostro paese ha speso quasi 10 miliardi di dollari, destinandovi il 32% di risorse annue della Difesa. In più, quasi 1 miliardo è stato destinato ad investimenti diretti.

Nel contempo si è combattuta anche la guerra all’Iraq (2003-2011) dove abbiamo mandato circa 3.000 soldati, contando 33 perdite. La spesa per questa guerra è stata di 3 miliardi di dollari, destinandovi il 10% della spesa militare annua. Gli investimenti diretti sono stati pari a 2,1 miliardi di dollari.

Dunque, negli anni in cui le due guerre si sono sovrapposte l’Italia ha destino quasi la metà della propria spesa militare annua a questi due conflitti, spendendo una cifra che si aggira sui 13 miliardi di dollari, più investimenti diretti per 3,1 miliardi.

Nel complesso, i paesi NATO hanno speso in Afghanistan, tra il 2001 e il 2018, quasi 1.000 miliardi di dollari e prodotto circa 50 miliardi di dollari in investimenti diretti. In Iraq, NATO e altri alleati hanno affrontato un costo di circa 770 miliardi di dollari con altrettanti 50 miliardi di dollari di investimenti stranieri diretti nel paese.

Nonostante questi numeri, possiamo vedere quale sia il prodotto di queste due guerre. La Seconda Guerra del Golfo è terminata nel 2011 dopo otto anni di devastazione ma la regione è tutt’altro che appacificata. La guerra all’Afghanistan, che dura da vent’anni, non si è certi che finisca [2] nonostante annunci e proclami [3].

[di Michele Manfrin]