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Amazon: 44 miliardi di fatturato in Europa, zero euro di tasse

Sebbene i vari lockdown in giro per il mondo abbiano portato Amazon, e altre multinazionali, a fare entrate da record, le tasse che la società ha versato in Europa nel 2020 ammontano a zero. Nonostante Amazon abbia toccato la cifra record di 44 miliardi di euro di vendite in Europa, non ho dovuto versare neanche un centesimo di tasse. Amazon EU Sarl, con sede in Lussenburgo, attraverso la quale vende prodotti a tutta Europa, nonostante abbia raccolto entrate gigantesche, avrebbe segnato una perdita di 1,2 miliardi di euro e, perciò, non ha dovuto versare tasse. Addirittura sono stati concessi 56 milioni di euro in crediti d’imposta poiché Amazon avrebbe 2,7 miliardi di euro di perdite immagazzinate. L’unità lussemburghese gestisce le vendite per Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia, eludendo il pagamento delle tasse in questi paesi.

Visto che la società lussemburghese di Amazon, nonostante le enormi entrate, è continuamente in perdita (o mantenuta tale), risulta difficile che paghi anche negli anni a venire. Nell’inchiesta prodotta dal Guardian [1] viene riportata la dichiarazione della portavoce di Amazon che sul merito della questione ha giustificato la cosa dicendo: «L’imposta sulle società si basa sugli utili, non sui ricavi, e i nostri profitti sono rimasti bassi, dati i nostri pesanti investimenti».

Paul Monaghan, amministratore delegato della Fair Tax Foundation, ha invece dichiarato: «Queste cifre sono strabilianti, anche per Amazon. Stiamo assistendo a un’accelerazione esponenziale del dominio del mercato in tutto il mondo sulla base di entrate che continuano ad essere in gran parte non tassate, consentendole di sotto-quotare ingiustamente le imprese locali».

Interessante sottolineare come Amazon prese accordi con il Lussemburgo per una tassazione favorevole nel 2003, quando il Primo Ministro del paese era Jean-Claude Juncker – futuro Presidente della Commissione europea dal 2014 al 2019 – che si offrì per risolvere i problemi [2] della multinazionale fondata dall’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos.

Amazon non è la sola a creare strutture societarie complesse per eludere la tassazione. Secondo un rapporto di Fair Tax Foundation [3], le sei grandi aziende tecnologiche americane, Amazon, Facebook, Google, Netflix, Apple e Microsoft, sono state accusate di aver eluso 100 miliardi di dollari di tasse a livello globale negli ultimi dieci anni. Ed è così che lo strapotere economico prodotto da un diseguale trattamento diventa strapotere politico, il quale non farà altro che tentare di perpetuare sé stesso, in un vortice di ingiustizie su tutti i fronti e in ogni parte della Terra.

[di Michele Manfrin]