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Turchia, scoperto un antico anfiteatro romano quasi perfettamente conservato

È stato battezzato il “Colosseo dell’Anatolia” l’anfiteatro riaffiorato sulle colline dell’antica città di Mastaura, vicino alla città di Nazilli, in Turchia. Un complesso monumentale risalente al 200 d.C. circa, quando la dinastia dei Severi governava l’impero (dal 193 al 235 d.C). In quel periodo, grazie all’amministrazione degli ufficiali romani, Mastaura era un centro molto ricco ed economicamente sviluppato, come dimostrato dalle monete del periodo qui ritrovate. L’equipe di archeologi dell’Università di Aydin ha dichiarato l’importanza del rinvenimento, in quanto non è mai stato ritrovato un anfiteatro così ben conservato in Anatolia o dintorni.

Gli anfiteatri erano luoghi progettati per ospitare spettacoli sanguinosi, come i giochi dei gladiatori o le lotte tra questi e animali feroci. Nel “Colosseo dell’Anatolia” infatti, gli esperti hanno identificato aree specializzate, tra cui gli ambienti dove si preparavano i combattenti prima di entrare in scena, ma anche le sale di intrattenimento privato destinate agli spettatori più importanti e rinomati. Inoltre, grazie alla buona conservazione della struttura, sono visibili alcune file di sedili, l’arena dove avvenivano i combattimenti e le mura di sostegno dell’edificio. Considerando che il Colosseo di Roma, l’anfiteatro più grande del mondo, poteva ospitare circa 50mila persone, si comprende quanto l’anfiteatro turco, più piccolo e in grado di accoglierne dalle 15mila alle 20mila, fosse comunque un edificio imponente per una città minore come Mastaura.

La grandiosa scoperta è avvenuta grazie al Ministero della Cultura e del Turismo che, nell’estate del 2020, ha dato l’autorizzazione per iniziare ad attuare ricerche archeologiche nell’antica città. Qui, gli studiosi, dopo aver individuato tracce di muratura in pietra sporgenti dal terreno, hanno deciso di ripulire il sito, ritrovando così l’imponente struttura muraria. Adesso, l’intenzione è quella di preservare l’area, restaurare ciò che risulta particolarmente danneggiato e ricreare, una volta terminati i lavori, una mappa 3D per la comunità accademica.

 

[di Eugenia Greco]