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Isole Faroe, riprende il massacro delle balene: Sea Shepherd lotta per fermarlo

Nella giornata di ieri 8 barche hanno inseguito ed ucciso più di 40 balene pilota nelle Isole Faroe, nello specifico si sono verificati 2 massacri: il primo ha causato la morte di 30 balene ed il secondo, avvenuto a distanza di 3 ore, di altre 10-12 di loro. In più, in seguito alla carneficina alcune persone (ignote) hanno infilzato la testa sanguinolenta di una delle balene uccise su una scultura a forma di amo. Si tratta del primo Grindadrap dell’anno, ossia la tradizionale caccia effettuata nei confronti di vari tipi di cetacei tra cui soprattutto le balene pilota: ne vengono uccise più di 900 ogni anno. Tale caccia è approvata dalle autorità faroesi e rappresenta una delle più grandi risorse economiche delle Isole Faroe, tuttavia quest’ultima non è classificata come un’attività commerciale e possono parteciparvi tutti i cittadini. In tal senso, la maggior parte di essi ritiene il Grindagrap una importante tradizione ed è favorevole alla prosecuzione di questa mattanza.

La notizia del massacro è stata riportata da Sea Shepherd Italia [1], una Ong che opera a livello internazionale e si occupa della tutela e della salvaguardia della fauna ittica e degli ambienti marini da oltre 40 anni. Precisamente, Sea Shepherd persegue questo scopo svolgendo attività come: difendere le specie più vulnerabili del pianeta, combattere la pesca illegale e rimuovere attrezzature da pesca potenzialmente pericolose dal mar mediterraneo.

[di Raffaele De Luca]