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Trekking, ambientalisti contro il sentiero per disabili in Val di Mello: è polemica

Sono 63 mila le firme raccolte in opposizione al progetto. Era il 2019 quando l’Ersaf, l’ente lombardo per i servizi all’agricoltura e alle foreste, propose un sentiero per disabili nella val di Mello, in provincia di Sondrio. Le polemiche, già esplose al tempo, si sono però riaccese solo qualche giorno fa a causa dell’improvvisa partenza dei lavori. Il progetto – a detta degli oppositori – è troppo invasivo. Questo prevede la realizzazione di un percorso ad anello di 3km, largo abbastanza da far passare le joelette, ausili che consentirebbero ai disabili di spostarsi in montagna. Allo scopo, il laghetto è stato svuotato e il granito spostato dalla sua sede naturale per innalzare una scogliera. Diverse associazioni, al tempo, avevano trovato un accordo per ridurne l’impatto ambientale. Punto fermo, evitare l’impiego di mezzi meccanici. «I patti non sono stati rispettati», tuona su Instagram Luca Schiera, alpinista dei Ragni di Lecco.

«Le ruspe – ha commentato Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna – sono entrate in azione senza che nessuno fosse avvisato». I lavori sarebbero stati affidati a terzi  e prevedono il consolidamento della sponda del torrente. Le opere per rendere accessibile il sentiero ai disabili, finanziate dalla regione per un costo di 400mila euro, invece, sono ancora in attesa delle autorizzazioni della Sovrintendenza. «È sbagliato il concetto stesso di rendere accessibile a chiunque le montagne – ha aggiunto Schiera – sono per definizione un ostacolo. Questa idea ha da sempre portato a scempi di ogni tipo sul territorio. Non c’è nulla in val Masino che sia accessibile a un disabile motorio. A partire dai bus e treni che ci arrivano, alle strade e ai locali pubblici».

[di Simone Valeri]