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I lavoratori dello spettacolo tornano in piazza: dopo Milano oggi è la volta di Roma

Nella giornata di oggi, a Roma, si terrà la manifestazione [1] dei lavoratori dello spettacolo, i quali protesteranno contro le chiusure delle attività culturali imposte dal governo a causa della pandemia. La protesta è stata organizzata congiuntamente dagli occupanti del teatro Piccolo di Milano e dal movimento Bauli in piazza, che negli scorsi giorni si sono incontrati proprio all’interno di tale teatro per fare fronte comune e discutere delle urgenti questioni di un comparto da troppo tempo dimenticato. La riunione ha prodotto un ampio programma avente ad oggetto vari temi per i quali sarà fatta sentire la propria voce. Nello specifico, le richieste che verranno fatte al governo sono: l’istituzione di un fondo da erogare mensilmente a tutti i lavoratori dello spettacolo e che copra il periodo gennaio-dicembre 2021, il sostegno economico per le imprese della filiera e la predisposizione di un tavolo interministeriale che si occupi di una riforma del settore nonché di una ripartenza dello stesso. Per tutti questi motivi oggi alle ore 17:00 in Piazza del Popolo, a Roma, 1000 persone prenderanno parte alla manifestazione: ognuna di loro avrà davanti a sé un oggetto simbolico, la «flightcase», ovvero la cassa utilizzata per il trasporto delle attrezzature.

Tale tipologia di protesta era già stata organizzata dal movimento Bauli in piazza a Milano, dove il 10 ottobre 2020 i lavoratori avevano schierato 500 bauli davanti al Duomo ed avevano chiesto al governo di attuare i medesimi provvedimenti. Da allora, però, niente è cambiato e ad oggi sono 419 i giorni passati dal fermo delle attività produttive e culturali legate al mondo dello spettacolo: si tratta della peggiore crisi che questo settore abbia mai attraversato, la quale coinvolge un totale di 16.000 lavoratori. Basti pensare che, secondo i dati Agis (Associazione generale italiana dello spettacolo), gli incassi nei settori del teatro, della musica, della danza e della lirica sono calati del 76,7% nel 2020: rispetto al 2019 vi è stata una perdita di 583 milioni di euro.

[di Raffaele De Luca]