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Come si affronta la deforestazione? Garantendo i diritti dei popoli indigeni

I tassi di deforestazione sono più bassi nelle foreste protette e gestite dai popoli indigeni. A rivelarlo, un nuovo report [1] della Fao. In particolare, la scoperta deriva dall’analisi di oltre 300 studi scientifici condotti sulle foreste dei territori indigeni e tribali dell’America Latina e dei Caraibi. Infatti in questi territori, in media negli ultimi vent’anni, le foreste sono state conservate molto meglio di altre presenti nel resto della regione. Dal 2006 al 2011, inoltre, nelle foreste sorvegliate dagli indigeni nell’Amazzonia peruviana, la deforestazione si è ridotta del doppio rispetto ad altre aree protette della stessa regione. Le comunità indigene – secondo il rapporto – hanno una solida esperienza nella salvaguardia dell’ecosistema forestale. In genere, prediligono un’agricoltura più diversificata e su scala ridotta, che è meno impattante rispetto alle pratiche industriali.

Le foreste sono enormi serbatoi di carbonio, nonché strumenti vitali per frenare la crisi climatica, stabilizzare le temperature regionali e la piovosità. Le foreste situate nei territori indigeni stoccano circa un terzo di tutto il carbonio immagazzinato nelle foreste dell’America Latina e caraibica. Ma anche, il 14% del carbonio delle foreste tropicali globali. Nonostante ciò, le comunità indigene sono costantemente minacciate dagli effetti del cambiamento climatico e dalle incursioni di industrie, nonché dall’estrazione mineraria e dal disboscamento. Queste minacce sono aumentate man mano che la costruzione di strade ha reso le foreste più accessibili e i progressi tecnologici hanno facilitato l’estrazione di risorse e l’agricoltura anche in aree remote.