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La cenere vulcanica dell’Etna potrebbe essere trasformata da rifiuto a risorsa utile

La cenere lavica dell’Etna, che nelle ultime settimane abbonda a causa dei frequenti parossismi, da rifiuto potrebbe divenire una risorsa ecosostenibile da utilizzare nel settore dell’ingegneria civile ed ambientale. È quanto emerso dai risultati del progetto Recupero e utilizzo delle ceneri vulcaniche etnee (Reucet), condotto da alcuni studiosi dell’università di Catania e finanziato dal Ministero della Transizione Ecologica. Nello specifico, la cenere potrebbe essere impiegata per realizzare malte, intonaci e pannelli isolanti nonché prodotti ceramici. Infatti, i prodotti ceramici realizzati utilizzando la cenere sono dotati di caratteristiche fisico-meccaniche in linea, o addirittura migliori, rispetto a quelle dei prodotti tradizionali. Inoltre, essa si presta ad un utilizzo nel settore dell’edilizia e delle pavimentazioni stradali: potrebbero essere impiegati volumi notevoli e, al contempo, i costi legati al trasporto sarebbero limitati. Gli studiosi hanno anche sottolineato la possibilità di realizzare materiali innovativi che permetterebbero di contrastare l’inquinamento ambientale e, infine, hanno ritenuto molto utile un eventuale recupero ambientale delle aree degradate, grazie al quale si potrebbe usufruire delle migliaia di tonnellate di cenere a disposizione.

Dunque, sostituendo i materiali naturali con la cenere vulcanica sarebbero due i benefici per l’ambiente: si ridurrebbe il consumo di risorse naturali e, contemporaneamente, si eviterebbe di smaltire la cenere come rifiuto. Al momento, infatti, la cenere vulcanica è classificata come rifiuto speciale che può essere conferito in discarica (120 euro a tonnellata) o negli impianti di recupero inerti (12 euro a tonnellata), che permettono un risparmio considerevole. Tali costi, però, si vanno comunque ad aggiungere a quelli necessari per la raccolta delle ceneri dalle strade (centinaia di migliaia di euro), per la quale c’è bisogno di ingenti risorse pubbliche per sostenere le amministrazioni locali. Perciò, i ricercatori hanno suggerito di modificare la normativa vigente per valorizzare il recupero delle ceneri e di prevedere risorse economiche ad hoc.

[di Raffaele De Luca]