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Italia, come nell’800: botte, perquisizioni e arresti contro gli operai in sciopero

La mattina del 10 marzo 2021, una doppia azione repressiva ha colpito i lavoratori del centro-nord. A Prato, la polizia è intervenuta contro gli operai della Texprint in presidio permanente, ferendo gravemente due dimostranti. A Piacenza, un blitz diretto contro lavoratori Fedex-TNT e operatori del sindacato Sicobas ha portato a numerose perquisizioni, arresti, multe e revoche di permessi di soggiorno. Secondo Sicobas, si tratta di un primo assaggio di come l’era Draghi affronterà le lotte dei lavoratori.

Da quasi 60 giorni i lavoratori di Texprint a Prato protestavano per le proprie condizioni lavorative. Texprint non solo ha legami con la ‘ndrangheta, ma costringe i propri lavoratori a turni di 12 ore al giorno inclusi i weekend. I reparti antisommossa sono intervenuti tre volte, brutalmente. Nello stesso momento, a Piacenza le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nelle case di decine di lavoratori della Fedex-TNT, protagonisti di recenti scioperi. Due coordinatori del Sicobas sono stati messi agli arresti domiciliari per resistenza aggravata. In più, vi sono stati 6 avvisi di revoca del permesso di soggiorno, 5 divieti di dimora e più di 13 mila euro in multe. Sicobas ha dichiarato in un comunicato [1]: «Quel che sta accadendo in queste ore a Piacenza rappresenta il primo vero biglietto da visita dell’era Draghi: fermi, perquisizioni e arresti domiciliari per chi difende i lavoratori dai soprusi padronali, in continuità con i decreti-sicurezza dei governi precedenti».