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Mezzi miliari e prestiti al Kenya: come l’Italia aiuta un paese a violare i diritti umani

Tra il 2016 e il 2020, l’Aeronautica militare kenyota ha acquistato 3 elicotteri da asporto e 3 aerei da trasporto prodotti dall’azienda italiana Leonardo Helicopters. Per l’acquisto, il governo del Kenya ha ottenuto prestiti bancari per un valore cumulativo di 255 milioni di dollari. Questi scambi sono avvenuti in un periodo in cui le forze di polizia del paese si sono rese colpevoli di numerose violazioni dei diritti umani.

Come riferisce AfricaExpress [1], tra il 2016 e il 2018 l’Aeronautica militare keniota ha acquistato 3 elicotteri da asporto modello AW139, armati con mitragliatrici da 7,62 mm. In cambio ha ottenuto un prestito di 59 milioni di dollari dal gruppo bancario UniCredit. Tra gennaio ed ottobre del 2020, il paese ha acquistato anche 3 aerei da trasporto C-27J “Spartan,” stavolta per un prestito di 196 milioni. I mezzi di entrambi i modelli, nonché la banca coinvolta, sono italiani. L’Italia ha rifornito con mezzi e prestiti il Kenya, nonostante il paese si sia recentemente reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani. Soltanto durante la prima fase della crisi Covid [2], tra marzo e maggio del 2020, la polizia ha assassinato 15 persone nell’imposizione del coprifuoco. La polizia ha anche duramente represso le manifestazioni pacifiche degli abitanti delle baraccopoli, considerate abusive. Il 14 settembre del 2020, ha inoltre arrestato la presidente di Amnesty International Kenya, Renee Ngamau, colpevole di aver preso parte ad una marcia pacifica con i suoi concittadini.