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Paraguay, enormi proteste contro la gestione Covid fanno vacillare il governo

Da tre giorni manifestazioni sempre più imponenti stanno paralizzando il Paraguay, con decine di migliaia di persone che protestano contro la corruzione e contro la gestione della pandemia da parte del governo guidato dal presidente Mario Abdo Benitez. Venerdì un manifestante è stato ucciso dalla polizia e otto sono rimasti feriti, mentre sono decine gli arresti. A seguito di questi eventi nella giornata di sabato le manifestazioni sono state ancora più imponenti, costringendo il presidente a cedere in parte alle richieste, promettendo un rimpasto di governo e annunciando le dimissioni del ministro della Salute. Tuttavia le manifestazioni sono proseguite e ora chiedono direttamente le dimissioni di Benitez.

Secondo quanto riferito dalla testata panamericana Telesur [1], le proteste si concentrano principalmente sulla gestione del sistema sanitario durante la pandemia, in quanto nelle ultime settimane si è verificata una grave mancanza di medicinali per le cure dei contagiati, questo ha creato un divario enorme tra i cittadini più ricchi, che hanno potuto acquistare medicine e curarsi nelle cliniche private, e il resto della popolazione, costretto a fare i conti con un sistema sanitario al collasso dove mancano medicine, posti in terapia intensiva e sono in crisi tutte le restanti prestazioni sanitarie. Ad aggravare le proteste c’è poi la corruzione che da tempo attanaglia il paese e la repressione che ha colpito il primo giorno delle proteste.