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Covid, il catastrofico impatto della pandemia sul trattamento dei tumori

L’impatto di pandemia e lockdown sul trattamento del cancro è “catastrofico”. Lo ha denunciato il Dr. Andrè Ilbawi [1] della branca europea dell’OMS, in occasione della giornata mondiale contro il cancro, celebrata ieri. I ritardi nella diagnosi sono comuni e le interruzioni della terapia o l’abbandono sono aumentati in modo significativo. Questo potrebbe provocare un impatto sul numero totale di decessi per cancro nei prossimi anni.

Nel 2020 un terzo degli stati europei ha interrotto parzialmente o completamente i propri servizi oncologici. Ci sono state carenze di farmaci antitumorali e anche nei paesi più ricchi le diagnosi sono drasticamente calate, compresi i Paesi Bassi, dove sono stati istituiti programmi speciali per accelerare l’accesso a diagnosi e trattamento del cancro per quelli con sintomi.

“Nel 2020, il numero di persone a cui è stato diagnosticato un cancro a livello globale ha raggiunto 19,3 milioni, con i decessi in aumento a 10 milioni”, ha detto il dottor Ilbawi. In Italia nel 2020 sono state stimate 377.000 nuove diagnosi di tumore, circa 6.000 casi in più del 2019. Dall’altro lato, però, almeno 1 paziente su 4, può considerarsi guarito. Risultati importanti, raggiunti grazie alle campagne di prevenzione, che rischiano ora di essere compromessi dalla pandemia. I ritardi nelle diagnosi precoci, avverte l’Aiom, l’associazione italiana di oncologia, possono causare un maggior numero di diagnosi di cancro in fase avanzata, con conseguente aumento della mortalità.