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Paradosso lockdown: con la diminuzione dello smog è aumentata la temperatura globale

La ridotta attività sociale e i lockdown hanno influenzato a tal punto le emissioni inquinanti, da aver riscaldato il pianeta per diversi mesi l’anno scorso. Lo ha rilevato uno studio [1], pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. L’analisi è stata condotta dal Centro nazionale per la ricerca atmosferica (NCAR), dall’Università di Oxford, dall’Imperial College e dall’Università di Leeds. Gli studiosi hanno analizzato l’influenza delle particelle sospese nell’aria che impediscono il passaggio in entrata della luce solare.

Il gruppo di ricerca ha utilizzato due dei principali modelli climatici per eseguire le simulazioni e ha regolato le emissioni di aerosol. Gli esperti hanno affermato che dalla scorsa primavera, le temperature, in alcune zone della superficie terrestre, sono aumentate fino a 0,3°C. Più di quanto ci si potesse aspettare. L’effetto è stato maggiore nelle regioni normalmente associate alle emissioni di aerosol, Russia e USA.

Nonostante gli effetti del riscaldamento a breve termine, il team di ricerca sottolinea che l’impatto su lungo periodo potrebbe rallentare il cambiamento climatico causato dalle emissioni di anidride carbonica. Gli aerosol, al contrario, provocano impatti che svaniscono nel giro di pochi anni ma con effetti complicati. Questo lavoro potrebbe aiutare gli scienziati a comprendere meglio l’influenza di vari tipi di aerosol in diverse condizioni atmosferiche, contribuendo a informare gli sforzi per ridurre al minimo il cambiamento climatico.