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Covid, la mortalità si è notevolmente ridotta dall’inizio della pandemia

La mortalità causata dal Coronavirus si è notevolmente ridotta dall’inizio della pandemia e potrebbe essere ulteriormente abbassata in occasione delle campagne vaccinali. Lo rivela una ricerca pubblicata di recente sulla rivista medica Anaesthesia, incentrata su 52 studi che hanno analizzato i dati relativi a 43.128 pazienti di tutto il mondo severamente affetti dal virus, contratto in forma grave fino al ricovero in terapia intensiva. Secondo le tendenze rilevate dal report, il tasso di mortalità dei pazienti più gravemente affetti da Coronavirus ha subito un significativo decremento dalliniziale 60% di fine marzo al 42% di due mesi dopo, fino al 36% registrato ad ottobre. Ad aumentare le loro possibilità di sopravvivenza hanno contribuito diverse innovazioni nell’ambito del trattamento medico. Tra esse, un uso maggiore di steroidi come il desametasone e cambiamenti nel modo di somministrare ai pazienti la terapia a base di ossigeno, come rilevano i cinque autori dello studio, un team di specialisti in anestesia e terapia intensiva guidati dal professore Tim Cook.

Ciononostante, i ricercatori avvertono come il significativo progresso da loro registrato nell’ultimo anno possa già aver raggiunto una fase di stallo. Diversi fattori devono comunque essere presi in considerazione: in primo luogo le nuove varianti del Coronavirus, che possono aumentare il tasso di mortalità. Parallelamente, l’effetto contrario può essere sortito dalle campagne di vaccinazione, che ridurrebbero invece il numero di pazienti in terapia intensiva.