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Tunisia, si allargano le proteste contro il Governo: oltre 1.200 arresti

L’ondata di proteste che ha coinvolto la Tunisia in occasione del decennale della rivoluzione si intensifica nonostante le restrizioni imposte del Governo a causa della pandemia e nonostante la repressione che è arrivata puntuale da parte delle forze di polizia, che hanno già effettuato almeno 1.200 arresti. Negli scontri sarebbe morto anche un manifestante. Le proteste hanno raggiunto il picco ieri, mentre il Parlamento discuteva un rimpasto del governo guidato da Hichem Mechichi. I tunisini si sono messi in marcia da Cité Ettadhamen, una delle aree più periferiche della capitale, per chiedere il rilascio degli arrestati. Centinaia di persone hanno deciso di intraprendere una marcia in direzione del Parlamento, dove un’altra manifestazione era già in corso, il corteo è stato interrotto dalle forze di polizia che non hanno risparmiato cariche sui manifestanti.

Le manifestazioni si susseguono da cinque giorni per chiedere un miglioramento delle condizioni di vita e il rispetto dello spirito della rivoluzione. Le organizzazioni della società civile hanno denunciato il comportamento delle forze dell’ordine e le modalità dei fermi, avvenuti senza garanzie legali ed anche a danni di minori. Nel frattempo il governo vive una crisi, con il premier Mechichi che ha proposto un nuovo gabinetto, e il presidente Kais Saied che ha respinto la proposta come incostituzionale. Uno stallo che di fatto dura dalle elezioni del 2019.