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Effetto Biden, gli Usa potrebbero non ritirarsi dall’Afghanistan

Il consigliere nazionale per la sicurezza degli Stati Uniti, Jake Sullivan, il 22 gennaio, ha informato la sua controparte afghana, Hamdullah Mohib, che Washington vuole rivedere l’accordo di pace concluso con i talebani dall’amministrazione di Trump, il 29 febbraio 2020. La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Usa, Emily Horne, ha dichiarato che la revisione dell’intesa “prevedrà una valutazione del rispetto da parte dei talebani degli impegni presi con gli Usa nell’interrompere i propri legami con gruppi terroristici, ridurre le violenze in Afghanistan e intraprendere negoziati significativi con il governo di Kabul e altre parti interessate”.

Secondo quanto stabilito dall’intesa dello scorso 29 febbraio, gli Usa si sono impegnati a ritirare tutti i propri soldati presenti in Afghanistan, mentre i talebani – dopo aver richiesto uno scambio di prigionieri al governo di Kabul – hanno accettato di partecipare ai negoziati di pace intra-afghani e hanno fornito garanzie di sicurezza agli Usa, quali l’interruzione dei rapporti con i terroristi. Il 2 dicembre scorso, i rappresentanti di Kabul e dei talebani avevano raggiunto un accordo sulle regole procedurali per avviare i negoziati di pace. Dall’11 gennaio però, è emerso un nuovo stallo sui temi da trattare: il governo di Kabul ha richiesto che il cessate il fuoco sia il tema prioritario da trattare ma, i talebani ritengono che questo tema debba essere affrontato solamente dopo aver raggiunto un accordo su un futuro governo, che includa i militanti islamisti afghani.