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Un quinto della popolazione mondiale vive in territori che rischiano di sprofondare

Secondo una nuova ricerca finanziata dall’Unesco, la subsidenza, o il progressivo affondamento della terra, potrebbe colpire il 19% della popolazione mondiale entro il 2040. Se non verrà intrapresa alcuna azione, le attività umane, combinate con la siccità e l’innalzamento del livello del mare, potrebbero mettere molte delle città costiere a rischio di gravi inondazioni.

Negli ultimi anni, ad esempio, Jakarta è affondata di oltre 2,5 metri, portando il governo indonesiano a fare piani per trasferire la capitale del Paese. In Europa, la subsidenza è responsabile del posizionamento del 25% dei Paesi Bassi sotto il livello del mare. In Iran, la popolazione è più che raddoppiata negli ultimi 50 anni, mentre il pompaggio delle acque sotterranee è rimasto non regolamentato. Le città del paese sono ora tra i centri urbani che affondano più velocemente al mondo (fino a 25 cm all’anno).

Sebbene la subsidenza sia una minaccia comune per l’ambiente globale, potrebbe essere risolta molto più facilmente del cambiamento climatico. Le tecnologie, come i satelliti e i radar, potrebbero identificare rapidamente le aree di cedimento, mentre “semplici politiche e strumenti” potrebbero essere utilizzati dalle autorità locali. Come è accaduto a Tokyo. Il Paese aveva avuto un grosso problema di cedimento nella prima parte del secolo scorso. Così il governo ha implementato le normative sulle acque sotterranee ed ha risolto il problema.