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In Etiopia sono state uccise più di 100 persone per motivi etnici

Nel villaggio di Bekoji – nella regione occidentale di Benishangul-Gumuz in Etiopia – sono state uccise più di 100 persone. Lo ha riportato mercoledì la Commissione per i diritti umani dell’Etiopia. L’attacco sembra essere stato compiuto per motivi etnici. La regione di Benishangul-Gumuz ospita infatti diversi gruppi etnici, spesso in conflitto tra loro. Per ora nessuno ha rivendicato l’attacco. Oggi il primo ministro etiope Abiy Ahmed ha detto di aver dispiegato delle forze nella regione. Nella zona colpita, la maggior parte della popolazione appartiene al gruppo etnico Gumuz. Negli ultimi anni, agricoltori e uomini d’affari della vicina regione degli Amhara hanno iniziato a trasferirsi nell’area, sostenendo che parte della terra appartenga a loro di diritto e spingendo i Gumuz a lamentarsi della sottrazione di terre fertili.

L’attacco è avvenuto il giorno dopo che il primo ministro aveva visitato la regione [1] per sollecitare la calma, in seguito ai diversi attacchi avvenuti negli ultimi mesi. L’ultimo risaliva al 14 novembre, quando uomini armati avevano preso di mira un autobus e ucciso 34 persone. Le divisioni etniche rimangono un grave problema per l’Etiopia. Ad esempio, il conflitto nella regione settentrionale del Tigré [2] aveva alla base questioni etniche. L’Etiopia sta anche combattendo un’insurrezione nella regione di Oromia, e si trova ad affrontare minacce alla sicurezza di lunga data lungo il confine orientale da parte dei militanti islamisti somali.