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L’uomo preistorico andava in letargo? L’ipotesi si fa largo tra i ricercatori

Le ossa trovate nella grotta spagnola Sima de los Huesos (fossa delle ossa) suggeriscono che, 400.000 anni fa, i nostri predecessori ominidi, potrebbero aver affrontato il freddo estremo, dormendo durante l’inverno. Come sostengono gli scienziati, infatti, i segni nelle ossa fossilizzate dei primi esseri umani, sono gli stessi lasciati nelle ossa di altri animali che vanno in letargo.

In un articolo [1] pubblicato sulla rivista L’Anthropologie, Juan-Luis Arsuaga (del team di ricerca) e Antonis Bartsiokas (dell’Università della Tracia), sostengono che i fossili trovati mostrano una crescita ossea interrotta per diversi mesi ogni anno. I segni sui fossili umani trovati nella grotta di Sima sono coerenti con quelli trovati sulle ossa dei mammiferi in letargo. “Gli ominidi sono stati ibernati e questo è registrato come interruzioni nello sviluppo osseo, anche se può sembrare fantascienza”.

Tra i diversi argomenti contrari si trovano i moderni Inuit e Sámi, che pur vivendo in condizioni estremamente fredde, non vanno in letargo. Tuttavia, dicono Arsuaga e Bartsiokas, il grasso di pesce e quello di renna forniscono ai popoli indigeni i nutrienti durante l’inverno, precludendo loro la necessità di ibernare.  Al contrario, l’area intorno al sito di Sima, mezzo milione di anni fa, non sarebbe mai riuscita a fornire cibo a sufficienza.