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Francia, non si fermano le proteste contro la “legge di sicurezza globale”

I francesi continuano a protestare contro la controversa proposta di legge sulla sicurezza, nonostante il parlamento abbia assicurato di volerla riscrivere. Le manifestazioni si sono svolte di nuovo ieri in quasi 100 città francesi, tra queste Marsiglia, Montpellier, Parigi, Lione e Nantes. Hanno partecipato circa 130.000 persone (anche i gilet gialli, già manifestanti contro le difficoltà economiche del 2018-2019) ed almeno 22 sono state arrestate. Le proteste sono state generalmente pacifiche, tuttavia alcuni gruppi manifestanti si sono scontrati con la polizia e 23 agenti sono rimasti feriti.

La proposta di legge sulla sicurezza (in particolare l’Articolo 24), da subito molto criticata, vieta di filmare poliziotti e di diffonderne i video “con intenzioni malevole”. È stata approvata all’inizio della settimana alla Camera ed è in attesa di essere ridiscussa. Per cercare di placare le critiche, il governo aveva chiarito che giornali e televisioni avrebbero potuto continuare a mostrare le immagini degli agenti di polizia senza dover oscurarne i volti. Gli aggiustamenti del governo non hanno disinnescato le critiche, poiché negli ultimi giorni, 4 agenti di polizia francesi hanno pestato Michel Zecler, produttore di musica, senza evidente motivazione. I poliziotti sono stati sospesi ed incriminati per il pestaggio e la discriminazione razziale.