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Inquinamento, energia e spiagge: l’Italia colleziona procedure d’infrazione UE

L’Europa rimprovera l’Italia, di nuovo. Tra le procedure d’infrazione ricevute negli ultimi 2 giorni, quella sulle spiagge, sull’energia e quella sull’inquinamento delle acque da nitrati. Ma non è tutto: la commissione sta procedendo anche contro l’abuso dei contratti a tempo determinato nel settore pubblico, la sicurezza delle gallerie e la chiusura del mercato dei telepedaggi.

A proposito delle spiagge, la Commissione ha fatto partire una seconda procedura (la prima fu nel 2016). Secondo Bruxelles gli Stati devono garantire che le autorizzazioni a sfruttare le spiagge, “siano rilasciate per un periodo limitato”, per “fornire a tutti la possibilità di competere”. Tuttavia, l’Italia oltre a non attuare la sentenza della Corte, ha prorogato le autorizzazioni fino al 2033

Quanto all’efficienza energetica, la commissione Ue ha inviato una lettera di messa in mora (primo passo della procedura d’infrazione) per non aver presentato la strategia di ristrutturazione degli edifici per la promozione dell’efficienza energetica. I termini legali per la presentazione dei piani nazionali scadevano il 10 marzo 2020, ora l’Italia ha 2 mesi di tempo per rispondere.

Per l’inquinamento da nitrati la commissione Europea ha inviato una seconda lettera di messa in mora (la prima fu nel 2018), per il mancato rispetto della direttiva che previene l’inquinamento delle acque. In particolare, l’Italia ha accorciato il periodo annuale in cui è vietato l’uso dei fertilizzanti e non ha provveduto a rivedere i programmi d’azione regionali. Anche in questo caso, il nostro Paese avrà 2 mesi di tempo per rispondere.