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Nuovo allarme per il clima: l’Artico ha iniziato a sprigionare il metano congelato

Alti livelli di metano sono stati rilevati fino a una profondità di 350 metri nel mare di Laptev, vicino alla Russia. Il fatto ha suscitato la preoccupazione dei membri del team dell’Akademik Keldysh, poiché potrebbe accelerare il ritmo del riscaldamento globale. I sedimenti dei pendii nell’Artico contengono un’enorme quantità di gas serra congelati ed in un periodo di 20 anni, il gas serra ha un effetto riscaldante 80 volte superiore all’anidride carbonica. Inoltre i ricercatori hanno riscontrato in superficie livelli di metano da quattro a otto volte la norma.

Le temperature in Siberia, da gennaio a giugno di quest’anno, sono state di 5°C superiori alla media. Un’anomalia resa almeno 600 volte più probabile dalle emissioni di anidride carbonica e metano causate dall’uomo. Il ghiaccio dello scorso inverno si è sciolto insolitamente presto ed il ricongelanento deve ancora iniziare.