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Nello Xinjiang sono state demolite migliaia di moschee

Dal progetto dati dell’Australian Strategic Policy Institute (ASPI), che utilizza immagini satellitari e rapporti sul campo per mappare la costruzione di campi di lavoro e la distruzione delle moschee, si evince che queste ultime fossero più di 24000 nella zona dello Xinjiang. Il governo cinese si era impegnato a proteggerle, ma
un rapporto del Thinktank (instituito indipendente che analizza le politiche pubbliche), afferma che due terzi delle moschee della zona sono state danneggiate o distrutte e sostituite poi da lotti vuoti, strade e parcheggi. Ad oggi dovrebbero esserne rimaste circa 3000. Inoltre, Ordam Mazar, santuario e meta di pellegrinaggi risalente al X secolo, è stato raso completamente al suolo.